NE ABBIAMO VISTE DELLE BELLE?

Mi dispiace, ma prima o poi questo argomento andava affrontato, con lo spirito sempre del critico tv presso di me all’università della vita e della strada.

Io ho un personale feticismo per le showgirl anni ’90. Sono cresciuto con i loro sorrisi, i loro ammiccamenti e i loro baci soffiati alle telecamere; per me sono come delle seconde mamme e sono affezionato a loro. Di conseguenza, all’annuncio di questo nuovo programma intitolato “Ne vedremo delle belle”, ultima fatica di quel serafico toscanaccio che risponde al nome di Carlone Conti, ho provato un brivido lungo la schiena. Un po’ perché avevo l’occasione di rivederle tutte assieme (a parte qualche mancanza non da poco, vero Alba?), un po’ perché sapevo anche di non potermi vendere ad un programma da intrattenimento leggero leggero leggero leggero di Rai 1. Insomma, io voglio bene alle mie sinapsi cerebrali. Ma ieri pioveva, e allora mi sono detto: e che diamine, perché no?! Svuotiamo le cervella, spurghiamole dalle tossine della settimana e torniamo un po’ bambini con i bacetti, gli ammiccamenti e le faccette delle dive nostrane.

Mi vien da dire che le potenzialità per offrire al pubblico per offrire un prodotto trash ma di quello tagliato bene, ed allo stesso tempo con delle spruzzate di camp che finisce per diventare cult…c’erano. Ma come accade spesso per i programmi RAI, l’intento va incontro al fallimento. Siamo rimasti a metà strada.

Intanto partiamo dal minimo comune denominatore di questo programma: la chirurgia estetica, che però rientra negli standard anni ’90. Non poteva mancare, fa parte della cultura del decennio. Gli unici a non essere liftati credo fossero Conti e Matano.

La giuria come spesso accade risulta accozzata: la Venier all’inizio chiedeva del regolamento a Conti, indice del fatto che molto probabilmente era impreparata. È arrivata da casa dopo aver appena finito di preparare le pizzelle alla napoletana con la ricetta di Sofia Loren? Aveva proprio l’aria: spiegame un po’ come funziona bello de zia tua…

Si comincia con Veronica Maya e Valeria Marini che ballano la canzone di Karol G. La prima ha ballato, la seconda si è mossa, ma le si vuol bene per questo. Oltretutto stava per creare un nuovo caso simil Maya: come a questa sono spuntate le tette dal vestitino strizzato anni fa, così Valeria, a forza di sfarfallare con la gonna, stava mostrando il suo prezioso retrotreno. Tutti hanno lodato il sex appeal di Valeria, che, pur rimanendo sempre una bella fra le belle, nel balletto di ieri era ben lungi dall’essere dimostrato: purtroppo si muoveva come ‘no scaldabagno e ciò è stato spacciato per interpretazione. Quando le cose vanno male, si parla di interpretazione (e ieri è stato fatto spesso).

Successivamente Patrizia Pellegrino e Adriana Volpe si sono cimentate in un momento intervista: un po’ ammosciante, forse andava allargato ad un momento “presentazione di show” generale.

Arriva il momento musical, in cui la nostra Pamela Prati nazionale non imbrocca il lip sync di “Mamma Mia” degli ABBA manco per sbaglio. Probabilmente stava recitando il rosario per venire incontro al pubblicocredentediRai1. Il momento canto successivo, con Carmen Russo e Laura Freddi, ripropone il cliché della donna over in cerca di rivendicazione di sé con la recente canzone di Marcella, ma sicuramente non si può dire che questa rivendicazione sia stata fatta “a gran voce”, visti i rantoli di Carmen e i rantolini di Laura.

A seguire, Lorenza Mario e Matilde Brandi sono state costrette a commentare delle foto su cui impostare un discorsetto. La Brandi visibilmente scazzata avrebbe mandato affanculo tutti, la Mario professionale a rispondere con l’aria della studentessa che si sforza di far bene all’interrogazione. Questo “photo show” completamente fuori contesto, e oltretutto appioppato alle uniche due che pur di ballare in prima serata si sarebbero vendute la casa e la macchina (e che avrebbero potuto farlo bene!). Curiose le foto proposte: Garibaldi e i Mille con la bandiera dell’Italia (patria), un neonato (famiglia) e un piatto di tagliatelle col ragù (la solita enogastronomia fulcro del nostro paese), perfettamente in linea con il momento attuale. Questo momento di messaggi subliminali perilpubblicodirai1 completamente mandato in vacca dalle due showgirl: la Brandi scambia Garibaldi per Giuseppe Verdi, e la Mario parla di un gran galà per i 20 anni della RAI a cui avrebbe partecipato ma con grande difficoltà, visto che parleremmo del 1974 e la Mario a quell’epoca aveva 5 anni. Storici all’ascolto si sono bevuti un bicchierino di cicuta. Da menzionare anche l’altra foto proposta: protagonista Pippo Baudo, che è un padre della patria punto e stop quindi se la merita. Comunque la si guardi, un momento completamente inutile: due ballerine costrette a commentare un piatto di pasta con la Mario che invece di zompettare si confronta con la zia Mara sul soffritto. D’altronde, il target individuato dalla rete è quello delle casalinghe e quello dei cojoni come noi che stiamo a guardare.

Alla fine esce fuori Noemi a buffo e si stila una classifica parziale. Valeria Marini si incazza e viene mostrata un’immagine già iconica in cui mette il muso, ride per un attimo forzatamente e poi rimette il muso, lamentandosi di essere sempre la Cenerentola della situazione che non vince mai. Ultima in realtà è Patrizia Pellegrino, che s’è pure dovuta buttà su Ceccherini per fare scena e questo è il ringraziamento. Per il coraggio avrebbe meritato qualche posizione in più.

Insomma, l’idea avrebbe del potenziale ma la realizzazione lascia sempre perplessi, come spesso accade per gli show RAI. Servirebbe un daytime e servirebbe che le girls fossero impegnate sia in qualcosa di loro congeniale (per alcune va ben capito cosa) sia qualcosa di lontano da loro per l’effetto divertimento. Servirebbe anche qualche rissa a mèches ed extension volanti per placare quella parte barbara che alberga dentro di noi, ma poi penso a queste donne che cercano rilancio e sprizzano felicità per aver conquistato un sabatoseradiRai1 e mi piange il cuore che vengano identificate unicamente come le regine litiganti di un pollaio che tutti cercano. In fondo, poi, negli anni ’90 era stato loro spiegato che fosse sufficiente una certa avvenenza, un bel portamento e delle frasi da bacio Perugina per durare nel tempo, e in un certo senso, anche se molto faticosamente, hanno raggiunto molto di più di quanto avrebbero forse sperato. Quindi, risparmiamole da spettacoli poco edificanti, almeno per cinque puntate!

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