Finalmente posso parlare del Festival di Sanremo! Mi rendo conto che farò storcere bocche e mettere mani nei capelli (pelata permettendo), ma a me piace troppo e lo attendo ogni anno. Nelle ultime edizioni ha acquisito un ulteriore elemento di attrazione: il commentarlo sui social leggendo e producendo un immane quantitativo di cazzate. Se queste cazzate sanremesi fossero una fonte rinnovabile, illuminerebbero 2/3 del territorio nazionale. Ma restano nei data center a consumare energia, come possibile strumento di ricatto.
Negli ultimi anni Sanremo ha vissuto indubbiamente un periodo felice. Amadeus ha riportato diversi big in gara e ha macinato ascolti importanti, per non parlare delle cazzate accumulatesi sui social che hanno raggiunto picchi un tempo limitate ai salotti, ora in pubblica piazza. È sintomo anche quello di salute della manifestazione. Quest’anno Carlocò, vivendo di rendita dai 5 anni amadeani, è riuscito a mettere su un bel cast, tutto sommato. Invece, per questo 2026 le quotazioni sono sicuramente in ribasso. Ieri ho mangiato in tutta fretta, mi stavo strozzando con i tonnarelli ai funghi per mettermi per bene davanti alla tv e guardare il bel faccione di Carlo. Me so’ persino sciroppato un pezzo di Tg1 e sono rimasto pure un po’ deluso. I bene informati e i male informati da social affermano che qualcosa sia successo, dietro le quinte di queste selezioni. Io non sono informato, perciò mi attengo al listone gentilmente offerto da RaiNews:


La ciliegina annunciata per ultima lo scorso anno da Carlocò al Tg1 fu Giorgia. Quest’anno come ciliegiona ci è toccata Patty che è tanta roba, ma che ha 10 Sanremi alle sue spalle. Diciamo che in Riviera è andata a svernare spesso a spese della RAI e delle case discografiche, quindi vederla non è proprio un evento da tramandare ai poster. Ma ci fa sempre piacere che sia lì, mentre entra sul palco e alza le braccia come una étoile di danza classica, anche se per farle scendere le scale dovranno usare l’argano. Mi piacerebbe fare un post sui suoi Festival, ci penserò. Aspettate, eh.
Comunque cominciamo una disordinata e improvvisata disamina sui cantanti che parteciperanno quest’anno. Procederò per colonne, prendendo come riferimento l’immagine di RaiNews che agevolo dalla regia.
Prima colonna. Me sta a pià un’ansia anticipatoria clamorosa per Tommaso Paradiso, che ho recentemente visto come ospite a X Factor sudato ed agitato come un facocero. Da qualche parte ho letto che ha accettato di andare al Festival “con tante ansie”. Per la teoria dei vasi comunicanti, c’ho l’ansia pure io per lui. Stai calmo, Tommy. Speriamo torni ai fasti dei TheGiornalisti. A proposito, che fine avranno fatto gli altri Giornalisti? Serena Brancale invece, come da lunga tradizione, dopo il pezzo sbatticulo uptempo secondo me porterà una ballad per fare vedere la sua rinnovatamaturitàartistica. Un po’ come Alexia che l’anno dopo Dimmi come si è messa a sgargarozzare a ugola spiegata sul palco Per dire di no, vincendo pure. Fedez & Masini puzzano da lontano di tema divisivo preso dai trend di Facebook, e quindi sono in predicato di entrare nella top 5, se non di vincere. Per Marcolone sarebbe il secondo Festival portato a casa. Sappiate che io a 14-15 anni me lo sciroppavo in musicassetta e conosco ancora a memoria le sue canzoni del suo periodo d’oro. Rifacendomi al mio precedente post, nelle the strongest music-related memories around age 14 anche lui è implicato fino al collo ma mi ero un po’ vergognato di scriverlo, colpa degli amichetti vicino casa. Leo e Pietro inaugurano la quota “figli di appapà e di ammamma”. Nella serata dei duetti Gianny Morandi verrà a duettare con figlio, con quelle mani grosse come du palanche? Poi Arisa, finalmente, era dal 2021 che ci provava, ci teneva tanto e io sono contento per lei come uno zio che si feliciti del primo premio della nipotina al saggio di flauto e si sdiliquisce di fronte al suono fi fi, fi fi, fiii fiiii.
Seconda colonna. Il target donna appassionata 40-50 si piazzerà davanti alla tv con la mano sul cuore per ascoltare Sal Da Vinci (un acchiappo furbo di Carlone). Il ritorno di Malika mi fa veramente tanto felice, sperando che ci proponga un brano di quelli da signora della canzone, magari scritto da Giulianodeinegramaro. Raf ci farà dire davanti alla tv, come ad ogni sua apparizione, “ma quant’è figo per l’età che ha”, e indurrà daddy issues anche se è etereo e non ce se ncula de pezza. Elettra potrebbe tornare ai suoi fasti popparoli che in fondo ci divertono (ma proprio scavando), mentre Michele Bravi sarà la quota intimista.

Terza colonna. La quota ammamma e appapà sarà garantita da LDA, figlio di Cicci D’Alessio, che per me si chiamerà sempre LSD: il mio cervello s’è incantato ogni volta che prova ad attribuirgli il nome. Dargen, dopo i messaggi politici dell’ultimo festival amadeusino, sembrava dovesse subire una damnatio memoriae che l’avrebbe costretto a fare djset al Chiticaca di Orbetello e qualche diciottesimo, invece ariecchetelo. Levante è una brava artista e potrebbe fare bene, mentre Maria Antonietta e Brioche sono una coppia nella vita, ergo faranno lei Coma e lui Cose reloaded, sperando durino molto di più artisticamente e sentimentalmente. E poi c’è Patty, da cui mi aspetto molto. Per me la star dell’edizione. In uno dei suoi ultimi Festival ha appiccicato la gomma ciancicata sul microfono. Potremmo avere una replica? Dai Patty, fai la trasgry, che tu sei stata storicamente una maestra sul tema, che, come diceva la tua amica Loredana “hai dato le chiavi di casa ad un’intera generazione“! Fai qualcosa col microfono, per cortesia.
Gli altri, fra ritorni stantii ed esordi da inquadrare, non “scaldano” molto, effettivamente. Io alcuni non li conosco nemmeno, come Eddie Brock, Samurai Jay, Sayf, Nayf, Bambole di Pezza. Vedremo che cosa ci riservano. Mia madre direbbe: ce ne fosse uno con un nome normale.
Una considerazione finale però va fatta. Amadeus, annunciando il cast di quel festival straniante e senza pubblico che fu Sanremo 2021, si attirò non poche critiche per un cast che sembrava troppo “indie” e di sconosciuti. Coma Cose, La Rappresentante di Lista, Colapesce e Di Martino, eccetera eccetera, apparivano come dei carneadi che non avrebbero dato lustro al Festival. Per non parlare dei Maneskin (non me va de fa’ il pallino sulla A alla danese, anche se solo per scrivere questo inserto fra parentesi avrei fatto in tempo a cercare su Google, copiare ed incollare la A pallinata), che all’epoca, dopo X Factor, erano un gruppo emergente. E poi esplosero in tutto il mondo. Quel Festival di apparenti sconosciuti alla fine fece emergere tante belle canzoni, lanciò cantanti e da quel momento visse un vero e proprio boom nelle certificazioni (dando l’adeguato e non eccessivo valore alle certificazioni, naturalmente), dando la volata ai fasti degli anni successivi.

Potremmo pensare che quello del 2026 sarà un Festival di questo stampo? Cast non stellare, molte scommesse, ma musica interessante? Chi lo sa. In bocca al lupo Carlo Conti, me raccomando, come ti hanno suggerito in molti… fattela una risata ogni tanto. Così, come nella foto di repertorio accanto che risale credo al 2002 ma è licenza Creative Commons, con tutti quei denti che t’aritrovi.
