Non vivo a Milano. Ci sono stato solo tre volte in vita mia. La leggenda narra che in quella città, a causa di imminenti e agognate fatturazioni, le persone devono correre e passano su vecchiette, cadaveri, cantieri, voragini, apertura delle acque. Quindi, i soggetti che ho citato nel titolo sono una vera e propria categoria a rischio. Mi immagino manager in doppiopetto e donne in tacchi alpini urtare violentemente come caterpillar persone ree di essersi minimamente frapposte fra loro e la fattura, in una sorta di film apocalittico urbano.

(Chiaramente sto esagerando)
Ma come vivono nel resto d’Italia le persone che si mettono in mezzoalcazzo nei punti di passaggio? Vivono più serenamente, credo. Ma attirano comunque antipatie. Sicuramente le mie.
Lo so che sei un ragazzo del liceo che vivi il tuo primo amore con la tua fidanzatina, viva el amor per siempre la nostra esperanza, ma potresti evitare di limonartela proprio all’ingresso della stazione, dove passano i pendolari che certo delle mammolette la mattina non sono? Rischi grosso.
Lo so, cara collaboratrice domestica che provieni da qualche paese asiatico, che vivi una vita dura e la mattina in treno hai uno dei pochi momenti di svago con le canzoni che ti ricordano le tue origini, ma potresti evitare, mentre scendi le scale, di guardare fisso il telefono per fare skip skip skip sulle canzuncelle dandereden dendereden denderendedeneden? Provocando una fila pronta quasi al linciaggio?
Lo so che è bello salutare il collega che è ritornato, che la lamentela da ufficio è sport nazionale, ma visto che il tempo è prezioso per tutti, potreste levarvi che dovremmo badgiare? Devo strisciare il badge in mezzo alle vostre chiappe?
Lo so che è fantastico ciondolare facendo strascinare gambe e braccia, camminando a passo di bradipo, parlando con amici, parenti e familiari, con un pezzo di pizza in bocca o col telefono all’orecchio, ma se siamo nei pressi di una stazione, di una strettoia improvvisa o di un punto di passaggio e vedete gente di fretta…ecco, insomma…non voglio rovinare l’unità di questo bel gruppo, ma insomma, evaporate! Smolecolarizzatevi! Denuclearizzatevi!
Lo so che la mattina è difficile, che vorresti stare ovunque tranne che in un vagone artificialmente tropicale d’inverno e con aria condizionata artica d’estate, ma tu signora con due borse, la tua e quella del pranzo, con gioielli e chincaglieria così voluminosa che è a statuto speciale, che ti piazzi all’ingresso del vagone con vaga aria di scazzo, insomma: movi er culo! Scorri, perdiana!
Lo so che la dopamina che i social fanno rilasciare portano ad una dipendenza, ma se te piazzi in tutta la tua staticità su corridoi, marciapiedi e quant’altro perché devi mettere like su Facebook alla foto del compleanno del nipote di Annalorena, laggente mugugna, specie le pericolose signore coetanee della tua età. Inutile che ti guardi dietro con aria interrogativa come a dire: “Ma che sto a fa’ de male?”, come una drogata che è inconsapevole di essere finita nel tunnel.
Insomma, può darsi che un mio antenato provenisse da Milano o da Mediolanum, avrò pure sangue meneghino nelle vene e non lo so, ma le persone statiche nei punti di passaggio, che credono il mondo giri intorno a loro, che dimostrano scarso senso dell’altro, non si reggono. CIRCOLAREEEEE!
