Facendo seguito alla prima parte, andiamo avanti con questo mini-viaggio nelle eliminazioni clamorose del Festivàl di Sanremo. Eravamo rimasti agli anni ’80 – abbastanza gloriosi per quanto riguarda la storia della manifestazione – e adesso scavalliamo agli anni ’90 in un solo giro di post.
“Uomini addosso” di MILVA – Sanremo 1993
Lo dico subito: lei semplicemente strepitosa, in abito da donna “di mondo” di altri tempi, grande interpretazione teatrale, lei divina anche solo quando scende la scala e si rivolge a Pippo – che fa pure una piccola autocritica del genere maschile. Canzone bella, originale e suggestiva. E la mandano fuori. Se ci fossero stati i social nel 1993, sarebbe stato appropriato un profluvio di “VERGONIA1!!!11!!!”

L’unica vera sbavatura è stato l’attacco anticipato, seguito da un’impagabile espressione (che favoriamo subito qui accanto). Ma l’interpretazione successiva ci fa dimenticare entrambi, attacco ed espressione, completamente!
Iconico e fulminante subito l’incipit: “Hai le braghe che scoppiano!”. Troppo per una giuria che evidentemente per quei Festival dell’epoca riteneva fosse adeguata alle interpreti femminili solo la canzonetta d’amore strappabudella. Non mancarono le polemiche da prima del Festival per il “linguaggio franco e diretto” di “Uomini addosso”, sempre in ossequio a quel perenne bigottismo festivaliero che nemmeno oggi viene risparmiato. Purtroppo, non è diventata un classico, ma questo è un pezzo – mi arrischio a dirlo – con cui una leonessa over farebbe una bella figura anche oggi. Per ogni altra considerazione ho trovato interessante quest’articolo di Internazionale sulla canzone.
In aggiunta all’oltraggio subito, va anche detto che Milva a quel Sanremo andò controvoglia. Lo espresse chiaramente in un’intervista che rilasciò al settimanale “Gioia”: la casa discografica, per permetterle di inserire questo brano sanremese e un altro, dal titolo “Non ce l’ho con te”, all’interno dell’album dal medesimo titolo “Uomini addosso”, pretese che partecipasse al Festival, sebbene non si sentisse più a suo agio in una gara. Fu praticamente costretta. Costretta ed eliminata.
Per amore di FLAVIA ASTOLFI – Sanremo 1995
Qui stiamo parlando di un pezzo che ha fatto letteralmente il giro del mondo.
Alla chetichella, questa canzone viene presentata da una bella e brava Flavia Astolfi al Festival del 1995, fra le Nuove Proposte. Sempre secondo il crudele principio di un insufficiente primo ascolto, il pezzo, autrice Mariella Nava, viene immediatamente eliminato. In quel Festival i cosiddetti “big” dormivano su due guanciali, non dovendo sgomitare per un posto in finale e non essendo sottoposti alla tagliola dell’eliminazione; destino ben diverso per i giovani, costretti a competere per la sopravvivenza. Dopo la loro prima esibizione, infatti, nella singola serata su 8 artisti solo 5 proseguivano il loro cammino sanremese: per gli altri 3, tanta delusione e valigie da fare. Nella sua sera alla Astolfi è riservato questo ultimo ed infausto esito.
Lei continuerà la sua carriera fra recitazione, musical, televisione e doppiaggio, ma il brano vivrà una vita autonoma e gloriosa. Lo ripescherà da un quasi certo oblio in cui sarebbe caduto, lo stesso anno, addirittura Andrea Bocelli. Inserito nell’omonimo album del 1995, il brano si conquisterà una risonanza mondiale: in particolare nel mondo latino-americano sarà conosciuto, manco a dirlo, con il titolo Por Amor.
Ecco le due esibizioni (non a confronto, naturalmente: sono due artisti diversi e due versioni differenti. Solo per dovere di cronaca).
“Confusa e felice” di CARMEN CONSOLI – Sanremo 1997
In quei SanremI (al plurale) degli anni Novanta era tradizione richiamare i primi classificati della categoria Nuove Proposte dell’anno prima (vincitore a parte, che sempre per tradizione planava direttamente fra i Big). Secondo me era una buona abitudine, perché agli artisti, se bravi, andrebbe sempre concessa una seconda chance. E se tale di tale opportunità Carmen Consoli non avesse beneficiato, forse non sarebbe stata lanciata con tutti i crismi nell’Olimpo della musica italica.
Fra i cavalli di ritorno del Sanremo 1996, nel 1997, c’era anche lei. In realtà quell’anno furono generosi e invece che riproporre solo alcuni, tornarono tutte le Nuove Proposte 1996. Solo che per questo ritorno in blocco un qualche prezzo da pagare c’era, in qualche modo: questo gruppetto era l’unico sottoposto a eliminazione, non i big o “Campioni”, non i Giovani esordienti assoluti. E solamente in quattro su tredici sarebbero passati: letteralmente un imbuto.
Il brano che la Cantantessa portava in quella serrata competizione non ha bisogno di troppe presentazioni: “Confusa e felice”. Quei Festival dei 90’s erano prettamente melodici: a parte qualche eccezione, era sempre la melodia italiana, erano le ballate piene di pathos e voce a venire quasi sempre privilegiate: il contesto era saldamente questo. Contesto che può spiegare quindi come, nell’imbuto del passaggio ai Campioni, Carmen non riuscì ad entrare, dovendo subire l’eliminazione dopo il primo ascolto.
La canzone non passò inosservata, divenne una hit e uno dei brani più identificativi della carriera della cantautrice catanese, parte del suo primo album omonimo. Il successo gli arrise subito: già nel periodo post sanremese arrivò al terzo posto della classifica FIMI, una posizione sopra a Veronica Ciccone che in quei tempi pregava l’Argentina di non piangere per lei nei panni di Evita Peron.

D’altronde come poteva passare inosservata un’apparizione che denotava personalità vocale ed artistica, grinta, talento e aggiungere pure altri elogi a caso?
p.s. nell’imbuto della qualificazione ai Campioni passarono i Jalisse, che a sorpresa si presero tutto il banco e vinsero con “Fiumi di parole”, ma non tornarono più al Festival, come ben sappiamo. Fine.
“Mentre tutto scorre” dei NEGRAMARO – Sanremo 2005
A Sanremo 2005 Paolo Bonolis riportò di peso le eliminazioni per tutti. Nessuno era al sicuro. Concepì un meccanismo che nemmeno la Champions League: cantanti divisi in gironi/categorie e tutti a rischio, donne, uomini, gruppi, giovani e conduttori pure, visto che la Clerici fu costretta a scendere le scale con certi vestiti voluminosi e pericolosi per la sua incolumità.
Alla fine della fiera qualche vittima illustre doveva pur esserci e quell’anno furono indubbiamente gli esordienti Negramaro. A quanto pare, come ci dice Wikipedia che a sua volta trae l’informazione dal podcast BSMT di Gianluca Gazzoli, loro non erano stati neanche selezionati dalla commissione artistica del Festival, ma fu proprio Paolo Bonolis ad intervenire per includerli nel cast sanremese. Un vero e proprio percorso sulle montagne russe: mancata ammissione, riammissione per manona di Paolone, esibizione, eliminazione, successo immediato.
E quest’eliminazione avvenuta con un loro classico come “Mentre tutto scorre” fu effettivamente pesante, data la risonanza e la notorietà successiva del brano. Io ricordo che cantarono tardissimo, oltre la mezzanotte, perché in quegli anni si cominciava a relegare i Giovani in zona Unomattina. Personalmente quasi mi accorsi a stento di loro. Oltretutto a funestare l’esibizione intervennero persino dei problemi tecnici. Una sfiga nera che Giuliano Sangiorgi e i Negramaro sintetizzarono così in un’intervista a Vanity Fair poco prima del loro ritorno a Sanremo 2024:
La sintesi di quel primo Sanremo di diciannove anni fa sta tutta in una parola: «un trauma». I Negramaro ridono e un po’ alzano gli occhi al cielo, ma in effetti nel 2005, con Mentre tutto scorre, tra eliminazione, orario di esibizione in tarda notte e problemi tecnici, le polemiche avevano lasciato un retrogusto amaro. […] Nel 2005 fu un’esperienza difficile per l’orario tardo dell’esibizione e per la scarsa attenzione ai giovani. Ma dall’eliminazione eravamo passati il giorno dopo su tutte le radio, è stata un’esplosione che ha compensato l’incidente della sera prima. Sanremo è stato uno dei fattori che ci hanno portato nel mainstream. È stato anche un bel ricordo, con Caterina Caselli e Califano che dopo l’esibizione ci avevano fatto i complimenti». Anche perché Mentre tutto scorre esplose come hit e vinse il premio Sala stampa radio e tv.
Invece Marinella Venegoni raccontò in questa maniera, dalle pagine della “Stampa” di quei giorni sanremesi del 2005, alcuni dettagli di quell’eliminazione:
…mercoledì sera i nostri simpatici, bizzarri giurati, avevano fatto fuori i Negramaro, gente all’altezza della Serie A, che fanno trascinante rock etnico. Ieri Caterina Caselli, la loro discografica, era nera (qui usa molto), e persino Bonolis si è stupito non poco, in diretta l’altra notte. Chiedeva guardando dietro le quinte: “Ma questa è la busta degli esclusi, sì?”, come se non riuscisse a crederci.
Se volessimo aggiungere un altro dettaglio all’altalenante percorso di questo pezzo dovremmo citare anche la storia precedente alla presentazione alle selezioni di quel Sanremo: in un’intervista al Messaggero, Sangiorgi rispondendo alle domande così si esprime:
Come ci arrivaste a Sanremo?
«Supplicando Caterina Caselli, che ci aveva messo sotto contratto un paio di anni prima: “Ma come, vi vantate di essere alternativi e ora mi chiedete di mandarvi a Sanremo?”.
Ci serviva una spinta: presentarci in gara con un pezzone rock e farci cacciare a calci nel sedere ci sembrava una buona idea (ride). Ma c’era un problema».
Quale?
«Mentre tutto scorre l’avevamo mandata a Mina, che la stava incidendo per un suo disco».
Chi ebbe la faccia tosta di alzare il telefono?
«Caterina Caselli. Le disse: “Sai, i ragazzi vorrebbero provare a giocarsi la carta Sanremo”. Non la fece finire: rinunciò al brano. Un’altra mi avrebbe depennato dalla rubrica, invece lei poco dopo incise altre due mie canzoni, Brucio di te e E così sia».
Quindi non solo il rischio dell’oblio post-eliminazione, ma la canzone rischiò di finire direttamente a Mina!
Post scriptum 1: dalla regia mi dicono purtroppo che non è disponibile il video di quella prima disgraziata esibizione sanremese dei Negramaro…
Piccolo post scriptum 2: fra i Giovani di quel Sanremo 2005 si affacciarono anche timidamente i Modà, anch’essi eliminati dopo il primo ascolto con il brano “Riesci ad innamorarmi” (boh). Per loro il riscatto è arrivato qualche anno dopo…
Siamo dunque alla fine della seconda puntata dello special di Sanremo dedicato alle eliminazioni clamorose. Avremo una terza e ultima puntata con gli anni più recenti: preparatevi e tremate!
