Per quale ragione un diversamente giovane come me dovrebbe trovare una qualunque attrattiva nel piazzarsi sul divano, di sabato o in replica di giovedì, a vedere un manipolo di cantanti d’antan giudicare un altro manipolo di cantanti meteore agnelli sacrificali? Perché accanirsi nel guardare Ora o mai più, il programma condotto da Amadeus? Risposta lapidaria: perché Ora o mai più è lo show dell’anno! E non si transige su questa verità indiscutibile. La musica italiana ne trarrà poco beneficio, il nostro umore invece sale alle stelle.
Allora, vediamo, quali sono gli ingredienti di questo programma pepato-vintage, ingredienti che rendono il desco del sabato sera di RaiUno più gustoso che mai? Che, anzi, rinnovano in senso sbarazzino le abitudini di uno slot televisivo che sembrava ormai mummificato?
a) una giurata (la brunettadericchiepoveri) che viene vestita da buttera maremmana, che mostra orgogliosa delle stelline all’altezza dei capezzoli, canta con il pepe al culetto come se stesse tenendo un provino per Duets di Cristina D’Avena.
b) una giurata (Marcella Bella) che ad ogni esibizione fa delle espressioni impagabili, facile all’esilarante rosicamento, che si lamenta per “danno visivo” una volta che non le sparano le luci in faccia, che vuole cantare le sue canzòni a scapito della sua pupilla, che ingaggia duelli con gli altri giurati a turno senza macchia e senza paura.

c) un giurato (Toto Cutugno) che sparolaccia ed elargisce maleparole strafottendosene della prima-serata-istituzionale, che s’incazza come una biscia da zero a un millisecondo lasciandoti senza fiato, che vuole lo spettacolo musicale istituzionale ma è il primo ad alzà la caciara, la cui escursione in fatto di voti è da 5 a 10 senza passare per vie di mezzo.
d) Ornella Vanoni. Non ci sarebbe da dire altro. Un mito vivente che macina gif e allori di trash intelligente. Urla, dorme, se sbaja coi voti, prende per il culo gli altri giudici, tira fuori parole desuete del dialetto milanese (sbrasata), racconta aneddoti come nel salotto di casa sua con le sue amiche sciure dopo un giro di whisky, veste di satin e ci tiene a farlo sapere.
e) Red Canzian e Fausto Leali, quest’anno svegliatisi dal torpore e ben contenti di partecipare all’ammuina generale, sempre vestiti di rosso come se fossero appena tornati dai box della Ferrari.

f) Orietta Berti, che se sta a pijà a capelli con Marcella, che porta i biscotti della nonna a tutti, che pare quella rincojonita invece, parole sue, è “quella che la sa più lunga di tutti”

g) Rettore, vabbè, una delle mie preferite. Una che schifa 3/4 del repertorio della musica leggera italiana e non si perita di edulcorare il suo giudizio negativo, blastando palesemente pezzi troppo datati, cazziando orchestrali e chiunque le capiti attorno. Oramai entrato negli annali il suo FA SCHIFO STO PEZZOH. Ha abbandonato la sua protetta, un’ormai iconic Donatella Milani, perché quest’ultima ha osato definire le sue canzoni “da cartone animato”, sferrandole sul muso un eloquente “ARRANGIATI”. Esibisce dei look da diva appiccicandosi addosso stelline e altri ninnoli che la rendono un bambola atomic punk.
Un programma in cui finalmente si discute di giudizi musicali con schietta sincerità, come se si stesse all’osteria o al pranzo di Natale coi parenti, senza peli sulla lingua e con un pizzico di competenza. In cui i partecipanti non hanno paura di difendere la loro immagine con frasette al miele o stronzatine retoriche, ma si lasciano andare senza filtri.
Poi c’è Amadeus, prossimo a un TSO, che conduce (bene) un programma alla cui spalle c’è Carlo Conti, il quale diGiamolo, non s’è voluto sporcà le mani. Ha voluto mantenere la sua aura da conduttore istituzionale rassicurante. Ha fatto male. MALE. Pavido!
Il programma dell’anno. IL PROGRAMMA DELL’ANNO. Dovrebbe avere una sorta di spin off, in cui giudici e concorrenti sono costretti a cooperare perorganizzare un tour primaverile-estivo. Risate a crepapelle garantite. ORA O MAI PIU’ IN TOUR. Ve prego!
Ah, poi ci sono anche i concorrenti che si dovrebbero rilanciare. Sono un’appendice fra una SBRASATA di Toto Cutugno, una perla di Ornellona e un salace dissing di Rettore.
